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COSA SUCCEDE QUANDO DUE SARTE DIVENTANO VICINE DI CASA?


E' successo che... Cercavo Lucia e ho trovato Rossella.
Dopo l' ultimo traslocco abito in una frazione di un piccolo paese di provincia, ai piedi della nostra bella montagna Bisalta. Le 'trenta anime' che la vivono sono sempre le stesse e ne conosci nome, macchina e albero genealogico. Quindi, se qualcuno decide di venirci a vivere, non passa inosservato. Sapevo che una brava sarta che aveva appena aperto un atelier in paese - quindi coronato il mio sogno nella sua versione- era venuta ad abitare proprio qui, per una delle due strade che attraversano il 'feudo'. Nutrivo e nutro tutt' ora una grande stima per quella donna, dovevo conoscerla! Così, durante una delle quotidiane camminate,  non è sfuggita alla mia attenzione quella casetta nuovamente abitata, con l'orticello coltivato: "abita lì di sicuro", pensai. Ma l'unica persona che vedevo quando transitavo lì davanti  era un ragazzo barbuto. "Vabbè, passerò a trovarla in atelier". Invece, un lunedì mattina, mentre vendevo verdura al mercato del paese ( ogni tanto aiuto mia sorella che ha un' azienda agricola) , mi capita davanti al banco quel ragazzo barbuto. Rossella ama ironicamente dire che ' ho adescato il suo fidanzato al mercato' , ma la realtà è che dietro alla scorza da orsetto, sono una persona molto socievole e loquace... quindi mentre mettevo due pomodori neri in un sacchetto di carta, gli chiesi: " Tu sei il compagno di Lucia?" e lui prontamente mi rispose "No, io sono il compagno di Rossella" e poi mi lanciò un'occhiata che fece comparire sulla sua testa un fumetto con dentro un enorme punto interrogativo. ( Fu più riservato di me e non mi chiese il perchè).
Ecco: mi ero appena fatta una figuraccia e mi sentivo in dovere di giustificare la mia domanda, così gli spiegai della sarta Lucia. Lui strizzò leggermente gli occhi come a spremere le meningi e mi disse: " Io sto con Rossella e anche lei cuce". "Si, ok, cuce",pensai... Ma mi vergognai quasi all'istante  di quel pensiero e una frazione di secondo dopo li invitai a passare a trovarci siccome eravamo quasi vicini di casa.
Ci incontrammo una decina di giorni dopo, in un mercatino a cui partecipavo e dalle prime chiacchiere ne scaturirono subito delle sonore risate. La prima cosa che fece Rossella, si diresse verso lo stendino, passò la mano tra i capi e ne afferrò uno per il fianco, scivolò giù fino all'orlo e... lo risvoltò. Beccata! Tu non mi hai ancora raccontato nulla di te, ma io so già tutto. E mi piace. E' un riflesso incondizionato quello di controllare 'come è cucito dentro' un capo... un riflesso che, se accompagnato da una determinata gestualità, non lascia ombra di dubbio: SEI UNA SARTA.
Venne a trovarmi in autunno, in laboratorio. Arrivò a piedi facendo abbaiare tutti i cani della borgata. Avevamo le stesse improbabili scarpe ai piedi. ( In seguito ho scoperto che a distanza di pochi giorni una dall' altra, senza saperlo, abbiamo anche comprato lo stesso divano... dello stesso colore).

 
Ci raccontammo un po', mi invitò a casa sua. Misha, il suo gatto, ha dormito sulla mia spalla tutto il pomeriggio ( e non ho resistito: ho fatto anche io il controllo del risvolto! ... non al gatto,eh, ma a uno dei suoi fantastici vestitini da bimba; per la precisione si trattava di uno con la stoffa disegnata a caramelle e dentini dolenti).
Fantasticando, ridendo e bevendo the, sfogliando libroni della storia del costume e guardando le figure di volumi che narrano le vite di famosi stilisti (e dove comparivano alle spalle delle sarte serissime, concentrate e cazzute, Rossella le indicava e diceva: "ecco, io voglio essere così!... e giù a ridere!), ci siamo trovate una mattina alle 8.00 per andare in spedizione a comprare LA stoffa. Fatto. Ormai eravamo partite.


Poi il mio lab ha iniziato ad essere posseduto da nuove energie e, con la radio rotta, abbiamo disegnato cartamodelli, li abbiamo tagliati, abbiamo cucito, abbiamo battuto tanti '5' e ci siamo abbracciate saltando come due cretine indossando i primi due kimono cuciti a mano.






 Nel frattempo abbiamo anche cucinato, riso, parlato e, cosa più bella, CONDIVISO. Viva le cose belle e le donne pure che sanno volersi bene!








 In pratica, ma anche in teoria, siamo molto soddisfatte della nostra fusione e speriamo lo sarai anche tu. Vogliamo decollare il più presto e volare oltre l' illusione perchè 'pas de mots' non è un progetto, ma il nostro obbiettivo! A presto!



Commenti

  1. Che dire, l'amicizia fra donne esiste veramente e voi ne siete l'esempio..e poi insieme fate dei bellissimi lavori come quei kimono...mamma che belli!!!!

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    1. Grazie Claudia, si,esiste...e tu lo sai! 💐🌸🌹

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    2. Grazie Claudia, si,esiste...e tu lo sai! 💐🌸🌹

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