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Cosa faccio per tener vivo l'impegno?


A novembre ho partecipato come espositrice ad una mostra dedicata al  riciclo artistico e al  riuso funzionale. La mostra si chiama Araba Fenice e si svolge a Carmagnola ormai dal 2012.


Quest'anno Palazzo Lomellini ha ospitato ben 33 artisti con altrettante opere di riciclo artistico o funzionale.
Che differenza c'è? Lo dicono le parole stesse: il riciclo artistico usa materiali di recupero, scarti e rifiuti per creare delle opere d' arte -o come meglio ha sottolineato L' Assessore alla cultura A. Cammarata "L'Araba Fenice è uno dei tanti esempi di come l'arte possa agire sulla realtà rendendola migliore, di quanto potere abbiano l' intelletto e la fantasia nel trasformare in positivo ciò che altrimenti sarebbe negativo", mentre il riuso funzionale è usare materiale di recupero/riciclo per dar vita a nuovi oggetti utili -"Recuperare i rifiuti per impiegarli in nuovi usi diventa ogni giorno più importante, una priorità che non può essere rimandata, perchè la salvaguardia dell' ambiente è un dovere di tutti noi verso il genere umano".
Le mostre di questo genere servono per creare dei 'focus' che attirino l' attenzione "è un invito a riflettere sui nuovi modi di utilizzare la materia" e sensibilizzare sull'argomento.
 Si potevano ammirare vere e proprie opere d'arte che incarnavano volti creati con le cassette di plastica, un mare di catrame, contenitori per il take away dipinti con estro, fiori di legno, quadri di teloni plastici e tante altre meraviglie.
Durante il mese di esposizione, si sono svolte varie iniziative a tema: dalla proiezione del docu-film 'Immondezza-La bellezza salverà il mondo', alla presentazione del libro-reportage 'Un mare di plastica', passando per laboratori pratici di trasformazione abiti e di serigrafia coniugata al riciclo.
La mostra, inoltre, si svolge a ridosso della SERR, settimana europea riduzione rifiuti ( è stata dal 18 al 26 novembre) che ha come tema specifico il dare una seconda vita agli oggetti, quindi riparare e riutilizzare...Evento già passato, direte voi!...Certo, ma si ripeterà e mi pare giusto non parlarne solo durante, ma ricordarsene tutto l' anno... sarà per questo motivo che ne scrivo solo ora, a distanza di mesi?... Può darsi, vi lascio nel dubbio...


Io e il mio manichino Fiora abbiamo partecipato: 'FATTI DI PLASTICA' è stato il titolo che ho 
scelto.  


Ho preso vari fogli di coppette separa frutta sparsi qua e là ( rifiuti, perchè nonostante quasi tutte siano di una plastica non più riciclabile, abbiano sicuramente un costo che inciderà al commerciante e ogni cassetta della frutta ne contenga una, queste non vengono raccolte e riutilizzate, ma gettate via); 


 

 Ho ricavato circa 300 rose composte da tre coppette e, dopo averle fatte, le ho cucite una ad una ad una telina e ho aggiunto delle frangie nate dalle teste dei sacchetti di plastica da primo imballo.




  Facendo i mercati con mia sorella, mi ha molto colpita quanta plastica sparsa c'è in giro: i commercianti comprano imballato, smontano le pedane e rivendon sfuso in altri imballi che recano la dicitura 'SOLO PER IMBALLAGGIO INTERNO'... Evviva lo spreco, soffocheremo nella plastica più o meno così:


Ho anche cucito tante borse e portatutto create con i banner che l' associazione organizzatrice mi ha fornito, visto che sono sarta. Si potevano ammirare o acquistare durante la mostra. E' stata un' esperienza unica e circoscritta all' evento a cui ho aderito con piacere ed entusiasmo.


 














 



   
                -Borse borsine borsoni portatutto portapenne portafogli portadocumenti-






 Lo scopo del mio 'FATTI DI PLASTICA' era di portare a una sensibilizzazione sul tema imballaggi. Dovremo prestare più attenzione a ciò che acquistiamo, anche se a volte non basta perchè la merce, qualsiesi merce, arriva sugli scaffali imballata a prescindere. Proviamo ad invertire la rotta!
 Si stima che tra qualche decennio nel mare ci sarà più plastica che pesci. Non è difficile trovare foto che lo dimostrino e non c'è da scandalizzarsi quando ci dicono che il turismo alle Maldive ha portato così tanta plastica che un' isola intera dell'arcipelago è una discarica a cielo aperto in continua combustione, nel bel mezzo dell' Oceano Indiano... non c'è da scandalizzarsi, c'è da incazzarsi. 
Oh, l' Asia... tu fai tutto per benino, contesti l'America, i trattati ecc... e poi ti capita di andare in Asia: tutto nella plastica, plastica ovunque. E poi vai in Africa: ma chi cavolo ce l'ha portata -oltre al mare- tutta sta plastica? 
Siamo a un punto di non ritorno. Dovremo smetterla di estrarre e produrre. La Terra non ne può più. Abbiamo l' obbligo morale di fare di più con ciò che già abbiamo prodotto, con ciò che chiamiamo rifiuti.
Sforziamoci nel nostro piccolo a invertire la rotta e provare a portare avanti delle buone pratiche. Io credo che tutti lo possano fare!

NON SPRECARE le risorse, che ormai le consumiamo ad una velocità superiore a quanto esse possano rigenerarsi: RIUTILIZZA E RIPARA.

NON INQUINARE gettando cose che sono ancora utilizzabili anche solo in parte: TRASFORMA E PORTA TUTTE LE MATERIE AD ESAURIMENTO.

 Fare la raccolta differenziata è virtuoso, oltre che obbligatorio, ma la vera frontiera dev' essere un passo più in là: NON PRODURRE RIFIUTI.

Inizia con un piccolo gesto: sostituisci nella tua lista della spesa una cosa che da ora in poi comprerai sfusa, utilizzando lo stesso contenitore. Ci stai?

Raccontami il tuo approccio al riuso, se ti va, e dimmi cosa fai per non diventare la 'pecora nera'

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